"Buon salve"!
Dunque, vorrei iniziare questo post con una domanda: quale sarebbe la tua reazione se ti dicessero che in programma c'è un trasferimento all'estero? Beh...la mia è stata abbastanza pacata, se ci penso. Ma devo essere sincera, la mia unica emozione durante quei mesi è stata solo " Paura": Paura di non poter tornare più indietro nella mia Patria e quindi di non rivedere più la mia famiglia e i miei amici, Paura di ciò che mi aspettava, ma soprattutto Paura di non riuscire a farcela. È ovvio come, in genere, il primo periodo non sia tutto rose e fiori, anche perché non è semplice imparare una lingua così "diversa" e ambientarsi bene nella società. I primi mesi non riuscivo a rendermi conto del fatto che ormai la mia vita si fosse spostata in Germania, per me era come un viaggio, mi sentivo una turista. Nonostante tutto mi sono cimentata nell'impresa mettendoci tutta me stessa, anche perché ormai ero in "ballo" e mi toccava ballare. Certo, la reazione che non aiuterà mai in questi casi è piangere o disperarsi, ma bisogna, piuttosto, prendere questo genere di esperienze come una sfida contro se stessi e chiedersi: fino a che punto posso farcela?
Dunque, vorrei iniziare questo post con una domanda: quale sarebbe la tua reazione se ti dicessero che in programma c'è un trasferimento all'estero? Beh...la mia è stata abbastanza pacata, se ci penso. Ma devo essere sincera, la mia unica emozione durante quei mesi è stata solo " Paura": Paura di non poter tornare più indietro nella mia Patria e quindi di non rivedere più la mia famiglia e i miei amici, Paura di ciò che mi aspettava, ma soprattutto Paura di non riuscire a farcela. È ovvio come, in genere, il primo periodo non sia tutto rose e fiori, anche perché non è semplice imparare una lingua così "diversa" e ambientarsi bene nella società. I primi mesi non riuscivo a rendermi conto del fatto che ormai la mia vita si fosse spostata in Germania, per me era come un viaggio, mi sentivo una turista. Nonostante tutto mi sono cimentata nell'impresa mettendoci tutta me stessa, anche perché ormai ero in "ballo" e mi toccava ballare. Certo, la reazione che non aiuterà mai in questi casi è piangere o disperarsi, ma bisogna, piuttosto, prendere questo genere di esperienze come una sfida contro se stessi e chiedersi: fino a che punto posso farcela?
Tschüss :)
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